Corpo-Reo di Federica Gonnelli



Mani, piedi, visi: margini di contatto del nostro corpo con il mondo che ci circonda. Sono le estremità dell’uomo vitruviano, icona della civiltà occidentale, che definiscono i confini del cerchio e del quadrato in cui il corpo è stato inscritto da Leonardo.
Nel pensiero di Federica Gonnelli, la centralità dell'uomo è punto focale, tanto da poter definire “corporeo” il suo percorso artistico.
Qui, una linea breve e sottile scende come una ghigliottina e divide “Corpo” da “reo” per dare una lettura inedita dell’arte di Federica.
Sono le parti terminali del nostro corpo a rappresentare le avanscoperte del peccato: le mani che prendono, che toccano e che feriscono; i piedi che conducono a una cattiva azione, che scalciano e che bloccano il passaggio. Al vertice, la testa con i cinque sensi e al suo interno il cervello, in cui i “pensieri pe(n)santi”, frutti del desiderio, costituiscono il motore primo per azionare la macchina umana.
L’attenzione spasmodica che l’artista mette nel replicare i componenti pare suggerire la molteplicità del Sé. Ed è così che quei frammenti si macchiano anche della colpevolezza di essere il soggetto-oggetto ossessivo e assoluto delle opere.
Ma il candore dell’organza purifica da qualunque colpa. I corpi del reato, mondati dal Male, si lasciano ammirare dallo spettatore nelle loro armoniose proporzioni e nelle sorprendenti combinazioni per essere poi accolti nel tempio della perfezione.

Photo: V. Conti - framesworldphoto@yahoo.it

1 commento:

  1. grazie Valerio Conti per le tue foto...finalmente qualcuno che valorizza le opere dei nostri artisti! Laura

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